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La globalizzazione è irreversibile? Per la maggioranza di economisti e policy makers lo è. In questo libro, invece, Antimo Verde sostiene la tesi opposta. E lo fa sulla base di un'ampia disamina dei principali problemi legati, in varia misura, alla globalizzazione: disuguaglianze, povertà, migrazioni, cambiamento climatico, crisi valutarie, crisi finanziarie e debitorie. L'autore tiene altresì conto dell'evoluzione registrata dai "registi" della stessa: le potenze egemoni - Inghilterra e Stati Uniti -, il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale, il WTO e le banche centrali. Il tutto, inquadrato in un'analisi dei mutamenti geopolitici mondiali. Tutte le realtà studiate sono caratterizzate da un elevato grado di attualità: dalle conseguenze drammatiche della crisi globale (2007-09) e del debito sovrano (2010-13), fino alle operazioni non convenzionali di politica monetaria della FED e della BCE. Distinguendo tra "vincitori" e "perdenti" della globalizzazione, l'autore ne giustifica il ripiegamento, evidenziando le ricadute negative della stessa sul mondo avanzato: l'impoverimento e il passaggio tra i perdenti dei ceti medi USA e dei paesi europei; la scomparsa di una potenza egemone e l'affermarsi di un mondo multipolare; la rapacità della finanza internazionale; l'impossibilità di rimuovere, nel medio periodo, i fattori che sono alla base delle attuali difficoltà del mondo industriale.